Resta sintonizzato

Politica

[INTERVISTA]. Pasquale Rosario Iazzetta (GD). “Afragola ha bisogno di giovani impegnati nella res publica”.

Pubblicato

il

Le prossime elezioni Amministrative ad Afragola partiranno ad Ottobre e cosi, noi della redazione abbiamo invitato l’esponente dei GD Afragola Pasquale Rosario Iazzetta per parlare delle problematiche e i progetti futuri per le prossime Amministrative.

Cosa ti ha spinto ad entrare nel mondo della politica? E perché hai scelto proprio i GD?

Sono sempre stato impegnato e attivo politicamente, già nell’adolescenza facendo il rappresentante d’Istituto al Liceo Brunelleschi di Afragola. All’inizio non ero sposato con nessuna bandiere perché c’erano luoghi comuni e perché non avevo molte informazioni per quanto riguarda la scelta di un partito. Con la sconfitta del PD nel 2018 ho avuto quel senso di necessità a legarmi con il Partito Democratico e di conseguenza con il GD. Ho scelto il PD perché c’è sempre la libertà di dire la propria e di poter uscire ogni tanto dalle linee del partito. Noi del GD abbiamo organizzato molte iniziative per i giovani che si trovano in difficolta visto le carenze delle Infrastrutture sul territorio, una tra queste la questione della Biblioteca.

Secondo te quali sono le problematiche che hanno causato la fine prematura dell’Amministrazione precedente e potrebbero gli effetti negativi di quest’ultima ripercuotersi sulle prossime elezioni ?

Ci sono delle figure politiche ad Afragola che non hanno permesso il buon funzionamento della politica, anche la stessa maggioranza ha ostacolato il Sindaco Grillo. Nella situazione che si era creata nessuno di questi personaggi ha pensato a progetti nel medio e lungo periodo per il bene dei cittadini afragolesi. Per quanto si possa dire che L’ex Sindaco Grillo sia una brava persona, non si può dire ugualmente per la sua capacità politica. Al di là dei demeriti di Grillo, amministrare Afragola non è semplice.

Questo nuovo Movimento nato con le vecchie glorie della politica afragolese può creare delle rotture interne nel CSX ? E se si, i GD seguiranno le direttive di Tuccillo o si affacceranno su nuovi scenari ?

Noi del GD siamo aperti ad ascoltare chi ha fatto politica nel passato ad Afragola come Gennaro Espero. Strano che abbia sempre parlato di ringiovanire il partito e il CSX e alla fine si è mosso da solo senza aprire un dibattito sul futuro del PD con noi. Comunque é ancora tutto da definire le elezioni sono ad Ottobre c’è ancora tempo per parlare e confrontarsi.

Le prossime elezioni ci saranno ad Ottobre come hai accennato prima. Secondo te c’è la possibilità di vedere figure emergenti o ci saranno sempre personaggi legati al binomio Nespoli-Tuccillo?

Molto spesso chi ha da criticare sul binomio Nespoli-Tuccillo è colui che ha sempre ricoperto funzioni durante il periodo politico del cosiddetto binomio. Penso che anche a queste elezioni ci saranno sempre gli stessi personaggi che a parer mio non meritano la riconferma. La quantità di voti che riescono a prendere ogni qualvolta ci sono le elezioni è sprecata. Tra questi ci sono molti che sia culturalmente che per interessi propri pensano solo al proprio orticello dimenticandosi dopo la campagna elettorale che la città ha bisogno di progetti nel medio e lungo termine.

Tu sei laureato in Economia, proprio su questo ti volevo chiedere come utilizzeresti i fondi del Recovery Plan per migliorare il benessere e l’efficienza della città?

Noi ad Afragola abbiamo avuto sempre il problema della perdita dei fondi per il territorio, infatti molto spesso quì vengono a mancare le infrastrutture fondamentali per una città. Con altri miei coetanei del partito abbiamo pensato di instaurare, insieme ad altri organi amministrativi, l’Ufficio Europa per intercettare i fondi per la nostra città. Questi fondi ,poi, li utilizzerei per ampliare i mezzi di trasporto pubblico per garantire che tutti i ragazzi , tra università e scuole, possano raggiungere i luoghi nevralgici della città come la TAV o la stazione di Casoria. Proprio intorno alla TAV applicherei incentivi per far si che il fiore all’occhiello di Afragola sia un punto cruciale sia commerciale che logistico.

Come mai ad Afragola il Sindaco non è riuscito a fare in quasi 3 anni quello che sta facendo il Commissario Prefettizio Dott.ssa Anna Nigro in poco più di 2 mesi ?

Perché come ho già accennato prima il problema, serio, è stato quello della maggioranza che ha creato non pochi problemi proprio al Sindaco, Il Commissario, invece, ha una propria autonomia quindi riesce da solo a svolgere l’ordinario. Ma da Democratico posso dire che così si è perso il principio di democraticità. La politica deve fare le veci del popolo in consiglio e non può verificarsi, come nella situazione del centro vaccinale, che il cittadino vede crescere il suo benessere e l’efficienza della città da un Commissario e non dai suoi rappresentanti politici.

Continua a leggere
Pubblicità
Clicca per commentare

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Attualità

UE, via libera al ‘AI ACT’: è la prima legge al mondo a normare l’intelligenza artificiale

Pubblicato

il

Via libera definitivo all’unanimità del Consiglio Ue all’AI Act, la legge europea sull’intelligenza artificiale che disciplina lo sviluppo, l’immissione sul mercato e l’uso dei sistemi di IA in Ue.

La legge, la prima al mondo in materia, detta una serie di obblighi a fornitori e sviluppatori di sistemi di IA in base ai diversi livelli di rischio identificati.

Le nuove regole saranno applicabili a due anni dall’entrata in vigore, con l’eccezione dei divieti, che scatteranno dopo sei mesi, dei controlli sui sistemi di IA per finalità generali, compresa la governance (12 mesi) e degli obblighi per i sistemi ad alto rischio (36 mesi).

(fonte: Ansa.it)

Continua a leggere

Caivano

CAIVANO. La politica latita ancora e lascia ancora tanto spazio al prete Patriciello che non disdegna di fare campagna elettorale

Pubblicato

il

CAIVANO – Una città in fase di riqualificazione, sia urbana che sociale. Grazie al Governo Meloni sono stati stanziati 52 milioni di euro che vengono gestiti da Fabio Ciciliano il Commissario Straordinario nominato dalla Premier, e altri soldi vengono presi dai vecchi fondi CIS che promosse Mara Carfagna, già Ministro del Sud e della Coesione Territoriale che nella chiesa del prete Patriciello, nel Gennaio 2022, firmò il Cis “Terra dei Fuochi” con all’interno un progetto di 2,5 milioni di euro presentato proprio dal parroco Maurizio Patriciello in collaborazione con il Comune di Caivano per un centro di formazione che doveva sorgere all’interno della Zona Asi di Caivano. Progetto poi arenato perché il Governo Meloni ha bloccato quei fondi destinati in 52 comuni della Provincia di Napoli, i fondi destinati a Caivano poi sono stati dirottati per altri lavori, parte sono stati impiegati per la riqualificazione del Teatro “Caivano Arte”.

Quindi qualcosa si sta muovendo. Il Commissario Straordinario ha stilato il proprio programma e i lavori vanno avanti spediti. I fondi CIS almeno a Caivano sono stati impiegati. Peccato per il progetto di Maurizio Patriciello che forse non vedrà la luce ma il suo sacrificio non sarà reso invano. I soldi sono serviti al Teatro e ad altre infrastrutture del territorio.

Il cronoprogramma va avanti e alla fine di questo mese verrà inaugurata anche la nuova “Deplhinia” quindi perché continuare a sponsorizzare, politicamente, ciò che è stato fatto e non si guarda avanti? Caivano non si salverà con le inaugurazioni. Dal punto di vista sociale, oltre all’assunzione di personale, nulla è stato fatto. E quello non compete a Ciciliano ma ai caivanesi.

Ancora una volta si lascia spazio a Patriciello. Ancora una volta gli si dà la possibilità di fare politica. Ancora una volta la classe dirigente o chi ambisce a diventarlo si assenta e lascia voragini a chi ama riflettori e telecamere ma non possiede né il ruolo né le competenze. Maurizio Patriciello va in Tv a difendersi dagli attacchi del Governatore De Luca, senza contraddittorio e con la possibilità di fare da testimonial alla Premier Giorgia Meloni, dato che continua a dire che ciò che ha fatto la leader di Fratelli d’Italia, in passato non è stato fatto dai suoi pari grado. Dichiarazioni che fatte in campagna elettorale vengono considerate dei veri e propri spot con tanto di testimonial di rilevanza nazionale.

Manca solo che il prete, insieme alla Premier Meloni, qualche Ministro e i commissari caivanesi decidano pure chi promuovere alle prossime elezioni amministrative, in maniera tale che si possa passare da un Comune commissariato dalla Prefettura a quello commissariato da Fratelli d’Italia, con un sindaco “fantoccio” manovrato dai poteri politici nazionali con il benestare della chiesa e dei tanti fedeli che credono nella volontà di Dio.

È tempo che i caivanesi, gente onesta e laboriosa da sempre, comincino a prendere in seria considerazione il futuro della propria comunità e del proprio territorio, e facciano sentire la propria presenza, facciano capire al Governo e alle istituzioni, che da troppi anni hanno dimenticato questo territorio, che i caivanesi con la loro presenza al loro fianco, sono pronti a riappropriarsi della vita politica della loro città e che non hanno bisogno né di commissari né di pupari.

Anche se, con l’assenza della politica, ognuno rintanato nelle proprie case perché colpevole nell’ignavia e nell’assoggettamento alla camorra, temo che ci possa essere più la probabilità che qualche politicante di turno possa “vendersi” al volere dei potenti che avere un sussulto di dignità e dimostrare quanto i caivanesi siano pronti all’autogestione. Mala tempora currunt.

Continua a leggere

Caivano

CAIVANO. Il Teatro “Caivano Arte” sarà sostituito da un auditorium di 500 posti. I caivanesi bocciano la visione di Ciciliano

Pubblicato

il

CAIVANOCiciliano finora tutto bene ma non benissimo. La riqualificazione di Caivano procede spedita, le aree degradate e abbandonate, grazie al ruolo di Commissario Straordinario, alla deroga al Codice Appalti di cui si gode e alla cospicua disponibilità di denaro messo a disposizione del Governo, vengono via via riqualificate e restituite alla collettività.

Ma sento il dovere, in quanto cronista e cittadino caivanese, descrivere il mio disappunto sulla scelta di cambio di destinazione d’uso del Teatro Comunale “Caivano Arte”.

Abolire un Teatro, per far spazio ad un auditorium con annesse sale multimediali, polo museale e arena – quest’ultima tra l’altro già esistente – è un vero e proprio sfregio all’identità culturale di una comunità.

“Caivano Arte”, sin dai tempi della sua nascita ha rappresentato l’orgoglio culturale della cittadina gialloverde, le tavole del suo palco sono state calcate da artisti come Eric Johnson – Chitarrista e cantante compositore e polistrumentista statunitense – Jodorowski, Toni Servillo, Lina Sastri, Morgan dei Blue Vertigo, i 99 Posse, Ashram – gruppo musicale italiano formatosi a Napoli, appartenente alla corrente stilistica della darkwave neoclassica – Francesco Paolontoni, Carlo Buccirosso, Federico Salvatore, Biagio Izzo, Sal Da Vinci e le operette con Dianora Marangoni per quanto riguarda la danza: Alessandra Celentano, Rossella Brescia, Stefano Forti, Fabio Molfesi, Anna Razzi dell’Accademia del San Carlo, I ballerini del Bolshoi di Mosca con Graziella Di Rauso, Laboratori di Teatro tra le tante Teresa Del Vecchio, Nunzia Schiano, Fortunato Angelini e Luca Yurman.

Ho preferito riportare solo qualche artista, giusto per far capire a chi di questa collettività si è fatto un’idea totalmente sbagliata, confrontandosi solo con chi ha preferito affibbiare a questo territorio solo l’etichetta criminale per ottenere propri benefici e privilegi, quali siano state le potenzialità e il livello culturale espresso da questa comunità.

Quindi con la concezione di un territorio degradato, fatto solo di droga, spaccio, pizzo, camorra e malapolitica si è pensato bene di sostituire “Caivano Arte” con un auditorium di 500 posti a fronte dei 750 di cui disponeva il vecchio teatro, oramai abbattuto, per una copiosa perdita idrica.

Noi di Minformo abbiamo interpellato alcuni operatori del settore per sapere cosa potesse offrire un auditorium di 500 posti e tutti hanno dato le stesse risposte.

Organizzare una produzione di entità rilevante, uguale a quelle già citate e viste a Caivano, sarà impossibile, poiché il costo di un normale biglietto, se non raddoppiato, non consentirebbe neanche di coprire i costi della produzione stessa. Al contrario, con l’aumento del costo del biglietto si rischia di ottenere un flop poiché nessuno si sognerebbe di venire a Teatro in periferia, in una struttura piccola e pagare il doppio per vedere un artista che in città viene offerto alla metà del prezzo.

Abbattere il “Caivano Arte” per lasciare spazio ad un piccolo auditorium è stato una scelta, a mio parere, a dir poco incauta, dato che si rischia di aver realizzato un’ulteriore struttura che da qui a poco, non suscitando interesse da parte di nessun gestore, potrebbe risultare di nuovo abbandonata a sé stessa.

La visione giusta, per una giusta riqualificazione di un territorio come Caivano, sarebbe stata quella di rilanciare l’offerta culturale raddoppiandola. Creare un Teatro da 1000 e più posti e prendere per la “gola” i più importanti impresari campani ma ovviamente, una visione del genere, la può avere solo chi conosce ed è innamorato del proprio territorio.

Continua a leggere

Popolari

Copyright © 2020 Minformo - Testata giornalistica reg. 20/2016 Tribunale Napoli Nord - Direttore Responsabile Mario Abenante - info@minformo.com - Privacy Policy